Maria Luisa Sardi ad Eataly

Maria Luisa Sardi ad "Eataly Roma"
Photo by Carlos Caballero

Maria Luisa Sardi con le sue opere in Raku
dal 17 al 23 novembre 2014 ad Eataly Roma

Sono diversi anni che lavoro e mi diverto manipolando l’ argilla. 
Ho iniziato per curiosità ed è diventata una vera passione.
L’argilla si presta a molteplici “interpretazioni”, cambia ad ogni fase della lavorazione: è morbida ed umida allo stato plastico, cerea e simile al formaggio quando acquista durezza cuoio, più chiara e gessosa quando è completamente secca, il biscotto cambia ancora nel colore e nell’aspetto e sembra un’altra cosa, duro e ruvido ma in genere poroso, le varie finiture ne definiscono l’aspetto.
Il lavoro inizia da una massa informe, l’idea di un’opera a volte si trasforma lungo il percorso e prende la forma del pensiero e del sentire del momento diventando così unica.
La forma è solo il primo passo seguono l’essiccazione, la cottura e la finitura.
Mi dedico particolarmente alla tecnica RAKU dove la sperimentazione si unisce e gioca con i quattro elementi della natura: terra, fuoco, aria ed acqua che ne modificano il risultato.
Solo alla fine posso sapere se ho raggiunto l’obiettivo auspicato.
Il Raku, d’origine giapponese, è stato introdotto recentemente nel mondo occidentale.
La parola Raku significa “gioire il giorno” ed è legata alla filosofia Zen che esalta l’armonia presente nelle piccole cose, la bellezza, la semplicità e naturalezza delle forme.
L’origine è legata alla cerimonia del tè.
Sembra che le prime cotture raku siano state fatte nel XVI secolo nella città di Kyoto.

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