Progetto “Falco”

progetto Falco - Giorno 6

ThyssenKrupp Elevator – Premio di Architettura

Una Struttura simbolica in Za’abel Park – Dubai

Arch. Dionisio Mariano Magni

Descrizione del Progetto

Il Concorso Thyssen Krupp Elevator Architectur Award richiedeva di pensare come realizzare il simbolo della città di Dubai, il più grande laboratorio di Architettura attivo nel mondo.

L’ idea progettuale doveva attingere alla cultura storica dell’Emirato e  rappresentarne l’immagine futura.

Ho partecipato con vivo interesse alla proposta insieme ai miei collaboratori Daniele Bellucci, Federico Vinciotti, Maria Elena Perotta e l’amico-socio Micheli Giancarlo.

Ci interessava il confronto in un concorso internazionale di idee per capire come potesse essere intesa una architettura simbolica in questo tempo in cui gli edifici si contorcono e si deformano come  in  una visione surreale.

La ricerca di esempi guida che fossero stati  confrontabili con l’obbiettivo posto dal concorso, ha reso evidente un vuoto  e ancora più interessante la sfida lanciata: la Torre Eiffel fu costruita per celebrare la nuova epoca tecnologica del ferro e delle macchine ed entrò dopo nell’immaginario collettivo come simbolo di Parigi; L’Arco di Saint Louis, fu elevato 40 anni fa circa, come simbolo della città che nel passato fu la porta del mitico West.

Come generare volutamente un simbolo riconoscibile come valido nel tempo presente ed in quello futuro contemporaneamente?

Abbiamo scelto volutamente di muoverci lungo la deriva di una bioforma per allontanarci dalla iconografia razionalista ma non dall’Architettura, abbiamo scelto di di mantenerci nei limiti delle sue leggi senza cedere alle lusinghe della proposta provocatoria di stampo Dadaista e Surreale o del fumetto.

Abbiamo voluto riproporre il linguaggio dell’architettura pensata e disegnata con la geometria descrittiva per studiarne forme e rapporti e la modellazione assistita dal computer non per meravigliare ma per significare!

Abbiamo pensato al Falco come unico simbolo che unisce passato presente e futuro di questa città e a questo stupendo uccello è stato ispirato il disegno di un edificio che evocasse in un lampo l’anima dei Popoli del Deserto ed  entrasse nello immaginario collettivo come simbolo della città di Dubai senza essere né una forma plastica né un’opera scultorea né un  monumento.

Ne è nata quindi la necessità di riproporre un confronto vero con il mondo delle idee, di artisti e appassionati d’Arte, che sono il nutrimento effettivo di chi vuole esprimersi liberamente sulla base di eguali diritti e con spirito di fraterna apertura attraverso L’arte.

Ho scelto e chiesto alla rivista EQUIPèCO di ospitare la nostra proposta per un edificio simbolico da elevare in Dubai affinché ne possa nascere un vero confronto delle idee.

pianta 8.50 slm (con retino)
planimetria della piazza con proiezione delle costellazioni e del pianeta  Giove come appaiono nel cielo di Dubai alle ore 12,00 e alle ore 24,00 del 22 Luglio
Sezione Est-Ovest e Sezione Nord-Sud
Sezione Est-Ovest e Sezione Nord-Sud

Sintesi della proposta progettuale

Il disegno dell’edificio ispirato al falco è l’espressione formale del simbolo della città di Dubai, ne esprime la storia e il futuro, ne racconta la metamorfosi storica e sociale attraverso tre  simulacri di un percorso esoterico che da materia grezza vuole raggiungere la purezza: la perla, il cielo di Dubai, la ricerca della luce della  perfezione interiore.

Le perle,  raccolte nel mare di Dubai  furono la base della sua economia passata, e vengono simbolicamente rappresentate nella sfera posta nella vasca sul fondo del catino ellittico della piazza, su cui poggia il vertice della piramide rovesciata.

Fra tutte le scienze gli Arabi raggiunsero conoscenze elevatissime nell’Astronomia.

A simboleggiare ciò abbiamo voluto evidenziare l’alto livello raggiunto dall’antica cultura araba con la rappresentazione del cielo di Dubai come appare alla data del 22 Luglio, quando alle ore 12,00 il pianeta Giove, il maggiore del nostro sistema solare, si trova sopra la città in coincidenza con la ellittica del sole e quando, alle ore 24,00 dello stesso giorno, tre stupende costellazioni, il cigno, l’aquila e la lira, appaiono sulla verticale di Dubai.

Il cigno simbolo di bellezza, l’aquila simbolo di forza, la lira simbolo delle arti, strumento degli antichi poeti. Questi eventi astronomici, che si ripropongono ogni anno nello stesso giorno, abbiamo voluto che fossero rappresentati: infatti la posizione della perla coincide con quella del pianeta Giove alle ore 12,00 e le costellazioni con il loro disegno in proiezione sul pavimento della piazza alle ore 24,00.

La ricerca del proprio perfezionamento, è rappresentata nel percorso a spirali che sale verso la sommità dell’edificio ed è la memoria simbolica del viaggio che compì il Profeta Moammed, attraverso i sette cieli, per raggiungere la perfezione, identificata nella luce che si irradia dal diamante, (la più dura delle pietre ma anche pura espressione della materia), e sulla cui base superiore è disegnato il simbolo del Paradiso così come appare rappresentato in una antica iconografia Araba.

Al di sopra di tutti i simboli è posta la Libertà rappresentata nel volo del Falco che plana volteggiando nell’aria e sostenuto dal vento.

Esploso_B
Immagine da modellazione:
1° piano – sala conferenze
2° piano – servizi
3° e 3°/A piani – libreria
4° piano – piano di servizio alla risalita

I riferimenti simbolici nel progetto

Dubai e gli Emirati, sono un’isola tra due mari: il mare di sabbia del deserto Arabico e il mare del golfo Persico; oltre  si estendono l’occidente, l’oriente e il sud del mondo. Il bando del Concorso evidenziava la posizione geografica di Dubai, strategicamente collocata al centro di tre continenti, e il carattere giovane della sua società. Nel Sito Internet del governo dello Sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, tutto ciò è mirabilmente rappresentato dall’immagine di tre bambini che tenendosi per mano formano un triangolo equilatero.

Dubai e il suo governo guardano a un futuro interrazziale e si propongono come centro di incontro tra Oriente, Occidente e  Sud, uniti in un triangolo di forze.

Un edificio, che racchiuda in sé significati così alti e forti, deve evocare elementi di natura religiosa, storica, formale, materiale, astrale in una immagine universalmente comprensibile.

Pensare e disegnare un edificio  simbolo per Dubai, della sua storia e del suo futuro non poteva che essere la sintesi di tutti i simbolismi già presenti in essa come significanti della sua vita.

l'Apparizione
L’Apparizione. Immagini da modellazione:il Design della Torre-Falco è presentato in tutta la sua forza di nuova Apparizione in visioni metafisiche
il Contrasto
il Contrasto

Simbolismo religioso

La vita nel deserto affinò ed esaltò il carattere delle sue genti. Dal deserto dell’Arabia partì il messaggio del profeta Mohammed e la forza con cui un antico sistema tribale si trasformò nel popolo dell’Islam. Qui Mohammed fu chiamato da Allah a diffondere la parola divina e 3 volte invitato, per 3 volte spaventato, rifiutò di leggere le prime parole del Corano. Qui Mohammed fu prelevato dallo Arcangelo Gabriel per compiere il viaggio mistico verso Gerusalemme, terza moschea sacra ai mussulmani, la più lontana da La Mecca; viaggio in cui il Profeta incontra Abramo, Mosè e Gesù e sale, attraverso 7 cieli, fino al cospetto di Allah, da cui riceve i 3 precetti che ogni buon mussulmano deve osservare: pregare, fare l’elemosina, digiunare.

Il deserto arabico fu luogo di esoterici percorsi, vi si incontrarono il pensiero trascendentale dello occidente e le culture spirituali d’oriente, fu il nido delle tre grandi religioni monoteistiche del mondo, e dopo la caduta dell’Impero Romano aprì nuovi orizzonti alla cultura del mondo antico.

progetto Falco - da sopra
Immagine da modellazione con vista aerea da nord

Simbolismo storico

I popoli arabi  vissero in contiguità alle civiltà Egiziana e Mesopotamica, Persiana e Bizantina, assorbendone cultura, conoscenze tecniche ed espressioni artistiche. Sulla costa sud orientale della penisola, già molti secoli prima dell’Egira, si ebbero costanti e continui rapporti con India e Cina. Questo patrimonio culturale fu coniugato con quello del mondo greco-latino, e la Civiltà Araba  avanzò più di quanto oggi non sia ancora riconosciuto, nell’arte dei numeri, del calcolo matematico e della fisica, delle conoscenze astronomiche e geografiche.

Tecniche per fabbricare la carta, per costruire strumenti di misurazione, sistemi  idraulici e ottici, arrivarono in occidente tramite i popoli arabi.

Esempio e simbolo estetico, visivo, storico di questa personalissima civiltà fu l’Arte della Falconeria che  l’Imperatore  Federico II, legato da vincolo di amicizia con il Sultano suo contemporaneo a Gerusalemme,divulgò in Occidente con il trattato De  arte venandi cum avibus.

disegno Giancarlo

Bayat al-hikma – The House of Wisdom – Il disegno eseguito con rigoroso metodo scientifico per gli studi prospettici  e  geometrici dei corpi della torre-falco, è stato impiegato per fondere ed aprire ad espressione pittorica significante, l’immagine di una antica carta araba dell’universo. Essa è  la decorazione delle facce inferiori della corona del diamante  visibili dal percorso a spirale. Il volume della piramide fonde nel rapporto con la piazza la rappresentazione pittorica di un prezioso astrolabio di fattura araba

Simbolismo della forma

Il triangolo è la prima forma geometrica con cui si manifesta lo spazio fisico, è forma generatrice del mondo visibile, è la rappresentazione grafica del pensiero completo; il triangolo equilatero è simbolo di eguaglianza di intercambiabilità dei ruoli, indica dinamicità intorno ad un comune centro di forze, è la figura corrispondente al numero 3, simbolo esoterico del pensiero ricomposto nell’unità di tre opinioni o ragioni, di cui due perennemente in antitesi  ed una conciliatrice.

Tre sono le dimensioni in cui si presenta il mondo sensibile: il tempo, l’esistenza, lo spazio; a loro volta queste tre dimensioni sono formate da tre terne: passato presente e futuro (tempo), nascita vita e morte (esistenza), larghezza altezza e profondità (spazio).

In tutte le culture, sia occidentali che orientali al numero 3 è da sempre attribuito un valore fortemente simbolico.

Immagine da modellazione con vista da nord-ovest.

Il catino ellittico della piazza penetra  con una lieve discesa  nel vuoto interno della piramide e trascina l’architettura verde del giardino  in un rapporto osmotico con quella della torre- falco.

progetto Falco - da sotto
Immagine da modellazione: la vista è ripresa dal basso del lato nord ed evidenzia il senso ascensionale del percorso che sale a spirale fino al diamante. E’ il simbolo del viaggio interiore che si deve compiere per il proprio perfezionamento e trae spunto dal racconto dell’ascesa al cielo compiuta dal profeta Moammed

Simbolismo della materia

Il percorso storico delle diverse culture che hanno alimentato l’architettura e l’Arte Araba nella sua evoluzione secolare, ci mostra il doppio rapporto con la materia minerale e quella organica quali mezzi per costruire. La materia organica vegetale o animale, duttile e modellabile, fu in particolar modo il sostituto di quella minerale. Nella vita nomade del deserto l’edificio era la tenda: leggera e trasportabile, ha contrassegnato la cultura del vivere sociale in forma tribale. La pietra e l’argilla hanno rappresentato le basi del percorso storico culturale della vita organizzata nelle comunità stanziali. La pietra scavata, sbozzata, squadrata, modellata, servì per costruire edifici sacri e profani, per innalzare uomini alla vista di altri uomini e infine per elevarsi verso la perfezione del divino. La pietra ridotta in polvere, impastata con acqua , divenne argilla: plasmata, colorata, cotta, rese agile il costruire, lievi e morbide le forme, viva la materia inerte.

Dall’argilla prese vita la ceramica, dalla sabbia il vetro, dalla roccia i metalli.

Ogni cultura ha sperimentato che nella materia, inerte solo in apparenza, vive  l’universo in continuo divenire.

progetto Falco - Giorno 6
Immagine da modellazione: vista diurna da nord che evidenzia la differenza con l’architettura urbana di Dubai
progetto Falco - notte 2
Immagine da modellazione: la vista notturna evidenzia il carattere ricercato per la Torre simbolica del tutto originale nel confronto con l’architettura urbana di Dubai

Simbolismo astrale

Osservare il cielo,  studiare il  movimento di astri e pianeti è forse la più antica forma di speculazione scientifica tramandataci. Le conoscenze arabe, ampiamente documentate, sono state alla base di molte teorie e leggi su cui si fonda la moderna scienza astronomica.

Il deserto induceva alla osservazione e alla meditazione: misure, distanze, orientamento degli edifici o dei luoghi sono stati definiti in relazione alla posizione degli astri e dei pianeti.

Tutto il mondo fisico frutto dell’azione costruttrice umana è legato a queste relazioni e rapporti. Molti secoli prima dell’inizio del calendario cristiano, in Egitto fu calcolata la misura circolare della terra. Osservando costellazioni e pianeti, si capirono la relazione tra tempo e spazio, le mutazioni stagionali e i fenomeni che condizionano la vita biologica sulla terra. Stelle, pianeti,costellazioni e fenomeni celesti hanno sempre assunto significato in relazione alla vita degli uomini ed alle loro azioni.

progetto Falco - notte 3
Immagine da modellazione: la vista notturna è ripresa dal basso contro il cielo notturno simulazione effettuata alle ore 24,00 del 22 luglio, quando nel cielo di Dubai appaiono le costellazioni dell’Aquila, della Lira e del Cigno (qui, quest’ultimo è nascosto dalla torre-falco)

Descrizione del progetto

Si enfatizza il rapporto di metamorfosi della forma architettonica che dalla geometria della piazza si tramuta in forma biomorfa del falco nella torre, con il conseguente annullamento del  volume  nella tensiostruttura di copertura

Il Disegno

La geometria che è sottesa in tutto il progetto ideato nasce dal triangolo.

Il primo volume, la base dell’edificio, è una piramide che riproduce in forma ridotta le dimensioni della piramide di Cheope, è posizionata con le facce rivolte ai punti cardinali Est, Sud ed Ovest: la faccia a Nord è stata eliminata, affinché il volume sia aperto al paesaggio circostante ed entri nell’edificio scivolando sul piano ellittico del catino della piazza. Dall’interno voglio far percepire il Fuori come se fosse una proiezione sul piano prospettico del vuoto della parete mancante.

La doppia percezione così voluta è la soluzione, in chiave moderna, della ricerca di rapporto tra lo spazio interno e quello esterno già presente nell’architettura Palladiana del XVI secolo, ripresa poi nel XX da Le Corbusier. L’effetto desiderato è  il rovesciamento di forme, volumi, e di come si possa percepire la luce. Il volume della piramide esterna al suo interno si rovescia ed i triangoli con i vertici rivolti in basso rendono i profili forze dinamiche con qualunque punto di vista si ponga l’osservatore. Il vuoto a Nord non riceve luce diretta e la vista può arrivare, senza gli abbagli del sole, allo Skyline della città antica. La piramide rovesciata è un simbolo voluto per significare che ogni vero leader è la base di una umanità elevata ad un grado superiore.

Il secondo volume è formato da un prisma piramidale, a sezione orizzontale triangolare (triangolo equilatero), rastremato verso il basso, che nella parte superiore è tagliato da un piano  inclinato e nella inferiore compenetra il volume della piramide  con gli spigoli rivolti ai punti cardinali Est, Sud, Ovest; a Nord è rivolta una faccia tagliata sulla verticale centrale, per permettere la vista verso il centro storico della città: Deira e il Creek.

Il terzo corpo, infine, immaginato come proiezione della sommità della piramide di Cheope, è frutto di una ricercata assenza del volume architettonico che ho voluto potesse essere percepito solo come luce rifranta nella forma complessa del brillante.

I tre volumi sono collegati da un corpo cilindrico verticale attorno a cui ruota una rampa che sale avvolgendosi in tre spirali coniche.

Alla sommità tutti gli elementi compositivi si raccordano in una superficie curva ricavata da uno

Strofoide1 e modellata in forma aerodinamica, che riporta all’immagine di un falco in volo planare osservato dall’alto.

Il corpo centrale sulle facce a Sud-est e Sud- ovest è contenuto da due superfici ripiegate sulla faccia a Nord. I due piani sono generati da un poligono irregolare  modellato ad immagine delle ali del Falco. Il loro disegno sottolinea il profilo dello spigolo rivolto a Sud. Le ali  sono staccate dal corpo per espandere la percezione visiva del volume che avvolgono e offrire maggiore resistenza  strutturale. La superficie è formata da uno schema geometrico a triangoli equilateri modellati a maglia lanceolata,2 che riconduce all’immagine delle piume delle ali del Falco.

progetto Falco - da tre quarti dietro
Immagine da modellazione con vista da nord del volume del diamante che si stacca solitario dall’involucro esterno chiuso tra le due ali e la tenso-struttura superiore

Le Funzioni

Nel corpo della piramide rovesciata e della sua parte speculare superiore, sono contenuti le funzioni richieste dal bando di concorso: la sala conferenze per 100 persone, suddivisibile anche in tre spazi e la biblioteca per i ragazzi, occupano un superficie di circa 800 mq.

Le due funzioni sono disposte su piani diversi e divise da un livello intermedio per i servizi igienici e tecnici. La biblioteca per ragazzi, posta nella parte superiore, è su due piani.

Al di sopra è situato un piano di servizio per la partenza degli ascensori che salgono fino al caffè.

Da questo stesso piano parte anche il percorso a spirali di forma conica, che avvolgendosi su tre centri (disegno triscal), conduce al livello più alto raggiungibile dai visitatori (150 sq.m) la caffetteria, da dove si gode una visuale panoramica di 360° sulla città.

Il volume a forma di diamante con taglio a brillante, dentro cui è collocata la  caffetteria,  e le altre funzioni, poste nella piramide di base, sono collegati da un corpo cilindrico, nel cui interno passano gli ascensori e le canalizzazioni per gli impianti tecnologici. Al livello del basamento, è stato previsto un parcheggio per 30 posti auto. Tutti i livelli sono raggiungibili sia con ascensori che con percorsi pedonali.

L’ingresso pedonale dei visitatori è stato mantenuto di fronte al ristorante già esistente in Za’abel Park, mentre per le automobili esso è stato posizionato come indicato nel bando. La collocazione dell’edificio, non modifica l’area del parco né alterata la modellazione altimetrica del terreno, poiché abbiamo voluto adagiarvelo senza modificarne il disegno originario.

Immagine da modellazione : Vista dell’interno del caffé; sulla copertura è riprodotta l’iconografia che simboleggia il paradiso descritto da un antico disegno arabo

progetto Falco - Bar_01
Immagine da modellazione: vista dell’interno del caffé con panorama notturno della città

La Struttura, i Materiali  e le Tecnologie

Il rapporto tra la l’altezza dell’edificio e la base (H/B) è ampiamente contenuto nel limite di snellezza (7:1). L’edificio è stato concepito per corrispondere alla massima leggerezza dei carichi.

La forma triangolare con lo spigolo rivolto verso sud, da cui provengono i venti più forti, ne evita la spinta riducendone al minimo l’effetto dinamico sulla struttura, mentre la particolare forma della tensostruttura aerea è pensata per aggiungere una spinta di tipo aereo a tutto l’edificio.

Gli appoggi a terra sono cinque: quattro sugli spigoli della piramide ed il quinto sulla sfera centrale. Il collegamento strutturale tra la piramide ed il diamante è dato da un corpo cilindro verticale collegato ai tre spigoli del volume che lo contiene. Sull’elemento cilindrico centrale si innesta il diamante, collegato a sua volta sia strutturalmente che architettonicamente alla tensostruttura aerodinamica superiore. Questa è stata disegnata in continuità con il corpo triangolare del secondo volume, con la superficie permeabile all’aria ma ombreggiante.

L’involucro esterno, sia esso in vetro o tessuto o metallico, è pensato in materiali avanzati (nanotecnologie, trattamenti al plasma, acciai speciali e leghe di alluminio ecc) per eliminare costosi interventi di manutenzione, migliorare le performance di resistenza, alleggerire il peso, esaltare l’aspetto estetico. Le superfici in vetro sono previste quasi unicamente sul lato nord, comunque mai esposte alle radiazioni solari, e con superfici autopulenti.

Questo edificio simbolo è stato pensato per ottenere sia in fase di costruzione che di utilizzazione il minor  impatto ambientale possibile, costruito con materiali e componenti adatti ad un controllato percorso di riciclo al termine del loro ciclo vitale.

Il progetto è ispirato ai principi della Bioarchitettura. Tutti gli ambienti sono sempre ombreggiati e ricevono luce principalmente da Nord, per limitare l’impiego di costosi impianti di climatizzazione e ridurre al minimo l’utilizzo di energia elettrica fornita. Per migliorare il comfort e l’auto produzione dell’energia sono previsti impieghi di:

– Torri di ventilazione tipiche dell’Architettura Araba, utili a creare correnti ascensionali d’aria che adeguatamente canalizzate possono produrre energia elettrica mediante ventole che azionano generatori di corrente.

– Tessuti di nuova generazione, che, utilizzando nano tecnologie, producono energia elettrica.

– Fogli Oled su pareti e soffitti per illuminali secondo la necessità e ridurre i consumi.

progetto Falco - Giorno 8

 Arch. Dionisio Mariano Magni

Note

1- Lo strofoide è generato come inviluppo di circonferenze aventi il centro su una parabola e il raggio pari alla distanza del centro dalla retta direttrice della parabola. Il Gateway Arch di St. Louis di Eero Saarinen ha la forma di una catenaria rovesciata.

2- Questo schema compositivo compare in alcuni motivi di pavimentazioni romane a mosaico, esso fu ripreso come motivo ornamentale nell’oriente arabo.

Ringraziamenti

Esprimo un sentito ringraziamento per la collaborazione prestatami, alla archeologa Prof.ssa Maria Grazia Siliato per la curata revisione delle citazioni storiche e dei riferimenti simbolici culturali, al prof. Ettore Formosa per l’attenta traduzione in lingua inglese.

Dionisio Mariano Magni, è architetto, vive e lavora a Lanuvio, RM

Articolo pubblicato sulla Rivista “EQUIEèCO” – trimestrale di ricerca e documentazione artistica e culturale – anno VI – n.22 – 2009

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