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Programma Regionale per un “Nuovo Modello di Sviluppo” dell’Eco-Sistema del “Saper Fare Creativo e Culturale” Romano & del Lazio

Contributo Programmatico per i candidati alla carica di Presidente e di Consigliere alla Regione Lazio

Questo Programma si propone come motore per generare una nuova economia sociale nell’Eco-Sistema del “Saper Fare Creativo e Culturale” dei nostri Territori, quale “patrimonio culturale immateriale”, del quale l’Artigianato Tradizionale, Artistico e Creativo ne costituisce, storicamente, il cuore e il motore.

Condivisione, collaborazione e inclusione rappresentano, oggi, le necessarie pre-condizioni per perseguire la genesi di un nuovo Umanesimo della Creatività.

La “Creatività”, come espressione individuale e collettiva – coniugata con l’Innovazione del Sistema, e quindi non solo Tecnologica, ma anche di Metodo Organizzativo e di Processo Produttivo – costituisce il “Valore” distintivo in grado di competere e di affermarsi nella dinamica globale per aprire prospettive di sviluppo e di successo verso il futuro.

Oggi, nella nostra Società, il tema della gestione, della delega e della partecipazione è in piena crisi. L’innovazione tecnologica ha implementato esponenzialmente le potenzialità della comunicazione e delle relazioni, offrendo nuove opportunità e modalità di condivisione e prefigurando la possibilità per nuovi scenari partecipati e disintermediati, con i quali delineare la genesi orizzontale e trasparente di nuovi modelli per la Rete e la Governance del Sistema.

Compito delle Istituzioni deve essere quello di governare responsabilmente i fattori di crisi per evolverli in opportunità e agevolarne i processi, garantendo terzietà, inclusività e pluralità nella gestione delle risorse.


Oramai da decenni, nel contesto romano e laziale, per il segmento Artistico e Tradizionale del settore Artigianato si evidenzia una progressiva riduzione della capacità economica di ciascun soggetto, registrando contestualmente la diminuzione della nascita di nuove imprese, a fronte anche della progressiva delocalizzazione, trasformazione in “altro” ovvero chiusura di molte di quelle esistenti.

Solo nel Centro Storico di Roma, nei primi anni ’90 vi operavano circa 5.000 imprese artigiane. Una densità importante che raccontava di una Città operosa, piena di figure riconoscibili e specializzate nel lavoro manuale e nell’artigianato artistico. Queste 5.000 attività dieci anni dopo, nei primi anni 2000, si erano ridotte a circa 2.000; nel 2010 a 1.000; oggi sono circa 500 e forse ancora meno.

Secondo il rapporto del 2011 sull’Artigianato Artistico e Tradizionale nel Lazio, che fotografava un campione significativo di operatori, le ditte individuali erano il 75%, mentre solo il 5% impiegava più di 5 addetti. Per la quasi totalità il Mercato di riferimento era locale o al massimo regionale e solo lo 0,9% operava continuativamente su quello internazionale; il 61% delle botteghe intervistate producevano redditi fatturati inferiori ai 30.000 l’anno e solo il 15% fatturavano fino a 60.000 l’anno.

Appare piuttosto evidente come le politiche perseguite e le governance attivate negli ultimi decenni nel settore non siano state in grado di contrastare le complessive criticità degenerative in divenire – causate certamente soprattutto dall’evolversi del processo di globalizzazione anche rispetto alla storica funzione socio-economica di prossimità – né tanto meno di incidere innovativamente su questo specifico ambito economico, sociale e culturale regionale

In un’ottica essenzialmente conservativa, è innanzitutto mancato il coraggio e la determinazione nel voler mettere in discussione gli status quo preesistenti e persistenti, attraverso – viceversa – la prioritaria apertura di un confronto pubblico, approfondito, analitico ed evolutivo, con il coinvolgimento anche dei numerosi stakeholder dell’Eco-Sistema di riferimento (non solo Artigiani, ma anche Università ed altri ambiti della Ricerca e della Formazione, Operatori del Marketing, del Turismo, della Creatività e della Cultura – in ogni sua forma visuale ed espressiva – delle Filiere Agro-Pastorizie del Territorio, …).

Confronto necessario e funzionale alla possibilità di leggere il contesto nel suo insieme, per essere in grado di concepire ed elaborare una nuova visione allo scopo di sviluppare un processo strategico di riqualificazione e di rigenerazione del Sistema stesso, finalizzato al riposizionamento dell’Artigianato Creativo e Culturale dei nostri Territori, nel suo complesso e nel quadro delle dinamiche della competizione globale.

Purtroppo, invece, si è continuato ad agire con interventi spot, in una logica “non evolutiva” ed essenzialmente  parcellizzata, di fatto supportando, solo e limitatamente, lo strato del sistema via via sopravvivente e comunque quello strutturalmente privilegiato, rispetto, invece, a perseguire l’obiettivo di rigenerare il valore del più complessivo, ampio e diffuso capitale umano e materiale costituente – ancora oggi, sia pure in condizioni di sempre maggiore dispersione, invisibilità ed impercettibilità – lo straordinario storico patrimonio artigianale creativo ed etno-culturale dei nostri territori.

Ancora oggi, nonostante l’evidente stato di crisi strutturale, oltre che congiunturale, alle attività creative del settore artigianale, in forma tradizionale o innovativa, si rivolge l’interesse spontaneo di diversi Soggetti – giovani, ma anche non giovani, non di rado svantaggiati – con competenze supportate da percorsi formativi prevalentemente generalisti e/o da una spiccata dote personale, ma che non trovano facilmente contesti dinamici ed interlocuzioni utili a sviluppare nuove opportunità per affrontare le possibili sfide future.

Sia il “Vecchio” che il “Nuovo” Artigianato non sono, oggi, più “censibili” e “misurabili” solo con gli “indicatori statistici di sistema”. E questo, da una parte, a causa della progressiva deimprenditorialità a favore spesso di un “sommerso di sopravvivenza” ovvero, dall’altra, dalla difficoltà, nell’incertezza del presente, di poter strutturare nuovi percorsi progettuali d’impresa.

Per tutto questo, è oggi necessario e sempre più urgente saper concepire strumenti innovativi in grado di perseguire il riposizionamento competitivo del “Saper Fare Creativo” nel suo “Insieme” – quale funzione trainante per Tutti ed anche quale distintivo e qualificante brand del Territorio da coniugare con quelli dei Protagonisti – attraverso la prioritaria emersione e l’adeguata rinnovata “rimessa in gioco” e valorizzazione dei “Saperi” e delle “Competenze”.

Sono questi i veri fattori distintivi e competitivi su scala globale che rappresentano il “vero” patrimonio, il “tesoro nascosto”, del nostro tessuto produttivo creativo; fattori sui quali è inderogabile intervenire ed investire per rigenerarne le potenzialità economiche, sociali e culturali, con strumenti e soluzioni all’altezza anche della secolare storia straordinaria che testimoniano.Da una parte, è indispensabile agire con decisione per tutelare e sostenere il patrimonio artigianale ancora visibilmente presente soprattutto nei Centri Storici, elaborando ed attivando idonei ed efficaci strumenti giuridici e fiscali, in grado di contrastare concretamente le criticità conseguenti ad un’irresponsabile deregulation che, per diversi decenni, ha favorito competitività sleale e degrado urbano, in danno delle attività più deboli, ma anche del decoro e della percezione identitaria e culturale, per invece avviare processi che, riqualificando le condizioni, innestino fattori per potenzialmente favorire nuova centralità diffusa delle Attività Tipiche, delle Botteghe e Storiche e dell’Artigianato Creativo e Culturale.

Inoltre, la Regione Lazio ha il dovere di fare proprio ed istituire, come già fatto dalla Regione Sicilia, il riconoscimento, pieno e sostanziale, alle eccellenze del territorio del titolo valoriale di “Tesoro Umano Vivente“, anche e soprattutto per favorirne la trasmissione dei Saperi e delle Competenze alle nuove generazioni, così come definito dalla Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, adottata dagli Stati membri nella 32ª Conferenza Generale dell’UNESCO del 17 ottobre 2003.

Altresì, è prioritario e funzionale agli obiettivi, perseguire il riconoscimento del plurimillenario “Saper Fare Creativo della Grande Bellezza” quale “Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO, come già accaduto per altre 15 specificità identitarie italiane.

Dall’altra, nell’epoca di internet, della comunicazione digitale, della disintermediazione, non può che essere la capacità di innovare il Sistema” – stimolando il superamento delle dinamiche individualistiche anche verso una nuova prospettiva del modello di “Fare Impresa Artigiana” – a potenziare la competitività del “Saper Fare Creativo e Culturale” nel contesto economico locale ed internazionale.

Il Lazio certamente non è solamente “Roma”, ma il Lazio è anche e soprattutto “Roma”. E dal Valore “Roma”, oltre a vicendevolmente contaminarsi nei secoli, ancora oggi possono trarne benefit tutti i territori regionali. Partendo dal Contesto “Roma” possono sperimentarsi, svilupparsi e replicarsi innovative models e best pratices utili per Tutti.

Il Programma di Sviluppo per il 2023-2028 delinea le seguenti 5 macro progettualità:

  1. Costituzione del “Make-in.Lazio” – Osservatorio delSaper Fare Creativo Romano e del Lazio”, quale Network Management pluralistico e dinamico, strutturato territorialmente ed in relazione operativa con gli stakeholders di riferimento, in grado di rilevare ed analizzare lo scenario di riferimento e le criticità, nonché di elaborare, promuovere e governare le previste attività di intervento per favorire lo sviluppo economico e socio-culturale dell’EcoSistema territoriale e regionale nel suo complesso. Obiettivo dell’Osservatorio è anche quello di analizzare i pregi e i limiti dei complessivi strumenti normativi vigenti nel settore, ai diversi livelli legislativi, nonché delle relative potenziali risorse disponibili ed in particolare della ancora inattuata Legge Regionale sull’Artigianato n.3/2015 al fine di poterne elaborare, proporre ed attuare le modifiche utili e necessarie al perseguimento degli obiettivi delineati nel Programma di Sviluppo.
  2. Organizzazione progressiva di “CreArt GLocal Meeting”, eventi territorialmente diffusi – anche con cadenza periodica ed in Luoghi che divengano il punto di riferimento locale del Programma di Sviluppo (Make-in.Local) – con l’obiettivo di stimolare e favorire la Partecipazione dei Protagonisti dell’Eco-Sistema ai processi organizzativi e decisionali, l’emergere della conoscenza sulle Realtà del tessuto Creativo Artigianale e Culturale di ciascun ambito territoriale, nonché il confronto sulle esigenze di sviluppo e le aspettative per gli scenari futuri.
  3. Convocazione, con periodicità bi-triennale, dell’evento “Stati Generali & Futuro del Saper Fare Creativo #MadeinRome e #MadeinLazio”, quale GLocal HappenMeeting regionale per conoscere, discutere, aggregare “Idee Innovative” e “Best Pratices” volte a prospettare Nuovi Scenari ed Opportunità per i Protagonisti dell’Eco-Sistema.
  4. Realizzazione della Piattaforma Digitale Web&App “Lazio CreArtigiano” quale Open Big Data Network & MarketPlace per favorire la progressiva e spontanea Geo-Catalogazione dei Saperi e delle Competenze diffuse nell’Eco-Sistema regionale, favorirne l’emersione e la visibilità, le relazioni e le connessioni, promuoverne i Protagonisti, i Luoghi, gli Eventi, i Prodotti ed i Servizi verso il mercato.
  5. Realizzazione del primo “ART-HUB del Saper Fare Creativo”, da definire tematicamente e da localizzare nel cuore della Città di Roma nell’ambito della riqualificazione di un Luogo di prestigiosa centralità (quale esempio, da anni si propone il quadrante urbano comprendente il complesso delle 36 Botteghe del San Michele a Ripa – chiuse da 60 anni – integrato con l’area dell’Arsenale Pontificio a Porta Portese, anch’esso in disarmo da decenni). L’ART-HUB – quale modello innovativo sperimentale da strutturare in chiave Eco-Sostenibile, volano replicabile e scalabile per rigenerare la nuova centralità creativa e artigianale di ciascun territorio e/o di specifiche filiere – si configura quale Incubatore del Sistema, aperto al pubblico, per promuovere e favorire:
    • l’acquisizione, la conservazione, la divulgazione – anche esperienziale – e la messa a disposizione del Patrimonio Storico dei “Saperi” e delle “Competenze”;
    • la connessione e la contaminazione Creativa, anche attraverso processi sperimentali e di ricerca in funzione di analisi del Mercato;
    • la fruizione in condivisione di Spazi Operativi e/o di Mezzi Tecnici e/o di Processi di Lavorazione;
    • l’acquisizione in economia di scala di Attrezzature e/o Materiali e/o Accessori;
    • l’Offerta Formativa in funzione applicativa e di Startuppining progettuale e/o d’impresa;
    • la promozione di Eventi dinamici ed interattivi Esperienziali, Espositivi e Culturali;
    • la gestione customizzata e on demand di Servizi Tecnici e Professionali di Filiera Produttiva, di Mercato, di Marketing, Legali, Finanziari, Amministrativi, …

Analisi e Proposta Politica per il Buon Governo della Regione Lazio 2023-2028

Contributo elaborato a cura di FaròArte, promotore del progetto per il #MadeinRome – www.made-in-rome.com

Per info e contatti scrivere a: info@faroarte.it

Scarica Qui il Programma in PDF


Chi accetterà la Sfida per un Nuovo Futuro CreArtigiano ?

Si invitano i Candidati Consiglieri a manifestare la loro adesione ed il loro sostegno al Programma Regionale per un “Nuovo Modello di Sviluppo” dell’Eco-Sistema del “Saper Fare Creativo e Culturale” Romano & del Lazio

I nominativi dei Candidati che manifesteranno la loro adesione ed il loro sostegno saranno pubblicati e diffusi.
FaròArte è disponibile ed interessato a partecipare ad incontri e confronti pubblici sul tema.

Per i Candidati Consiglieri alla Regione Lazio che intendono aderire e sostenere il Programma Regionale, Qui trovate il modulo da compilare ed inviare

al MF15: #MadeinRome, progetto e start up

Talk MF15 - Made in Rome, progetto e start up

Talk Meeting
verso il Futuro Artigiano, la sfida: tradizione & innovazione

#MadeinRome -progetto & start up
la Rivoluzione dell’Artigianato
per il Rinascimento di Roma, Città Artigiana e Creativa

Roma, è Città Artigiana e Creativa da oltre 2000 anni.

Via de’ Baullari, de’ Sediari, de’ Giubbonari, de’ Chiavari, de’ Cappellari, de’ Coronari, de’ Cartari, …
Strade che si trovano tra Piazza Venezia e San Pietro, percorrendo Corso Vittorio Emanuele.
Sono rimaste solo le vie a ricordare vecchi mestieri rarefatti dalla dimensione globale.

Oggi rischiamo di disperdere questo patrimonio e questa identità, che invece sono un capitale ed una ricchezza da rigenerare, per un nuovo Futuro Artigiano e lo sviluppo della Città Metropolitana.

Il progetto #MadeinRome ha l’ambizione di creare un link tra tradizione del saper fare e nuove economie digitali, articolandosi su tre basic concept:
@ un nuovo Modello di Business che consentirà di offrire a tutti una terza via tra i costi elevati degli artigiani di lusso e la dimensione IKEA, ridando centralità al lavoro ed al saper fare creativo.
@
 un nuovo Fab-Hub con Spazi COs: co-Maker, co-Working, co-Education, co-Marketing.
@
 un nuovo (Web) Marketing del Brand “Roma” e del suo capitale umano e culturale.

Speakers:
Renato Giallombardo
avvocato, presidente dell’Associazione “Capitale Roma”
Gian Paolo Manzella
esperto in innovazione, industrie creative e startup, Consigliere Regione Lazio
Carlo d’Aloisio Mayo
imprenditore artigiano, vice-presidente del Consorzio FaròArte

 Talk MF15 - Made in Rome, progetto e start up

Vota per il “Made in Rome”, idea capitale per Roma

Vota il Made in Rome

Qui il link per Votare il progetto “Made in Rome”

Schema dell’Idea-Progetto per il “Made in Rome

descrizione dell’idea

Attivare il marchio democratico “Made in Rome” per tutelare, valorizzare, rinnovare e promuovere – anche internazionalmente – lo straordinario patrimonio manifatturiero romano – storico e culturale – dell’Artigianato Artistico, Tipico e Tradizionale d’eccellenza.

Vogliamo che ciò avvenga attraverso un innovativo e rivoluzionario processo condiviso e partecipativo, per coinvolgere e valorizzare i “Maestri Artigiani“, riattivare e riqualificare i “Luoghi del Fare“, sviluppare e diffondere la “Comunicazione del Sapere“.

Il nostro “Paese” è un “tesoro” che nel mondo gode di un’esclusiva immagine di prestigio per la “Qualità” dei suoi Manufatti e la “Creatività” dei suoi Talenti: il 99,7% della popolazione mondiale guarda all’Italia come ad un modello di bellezza e di stile.

E Roma, la “Grande Bellezza” – per il suo ineguagliabile ed inimitabile palinsesto plurimillenario testimoniato dal patrimonio di Storia delle Arti e di Cultura Materiale – rappresenta l’apice di questa preziosità, di questa ricchezza, che da “solo antica” vogliamo divenga “anche futura”, il Rinascimento del Terzo Millennio.

ricadute sociali ed economiche

Tra le altre:

– Riapertura delle Botteghe Artigiane, soprattutto nel Centro Storico.

– Riqualificazione urbana di aree centrali e periferiche, molte in disuso da decenni (ad es. Padiglione XVIII del Parco del Santa Maria della Pietà – Complesso del Buon Pastore – Botteghe del San Michele – Via Tor di Nona – Antico Mercato Ebraico del Pesce al Foro).

– Promozione e diffusione dei contenuti culturali nel territorio e nel contesto internazionale (ad es. Piano Comunicazione Tabellare e Digitale Patrimonio Culturale – App – Romepedia – Gemellaggi).

– Promozione commerciale, anche internazionale, con sviluppo economico del tessuto produttivo di riferimento e del suo indotto (ad es. info-Turismo – e-Shop – Fiere internazionali – Corner-shop).

– Salvaguardia delle “conoscenze“, ricerca, formazione ed innovazione professionale, avviamento lavorativo ai mestieri ed all’indotto del sistema (ad es. Accademia Universitaria , Scuole dei Mestieri).

– Rivalutazione del souvenir romano e del merchandising culturale di riferimento.

– Rigenerazione dell’identità territoriale e di comunità, con implemento della socialità residenziale e turistica.

risorse finanziarie necessarie

Per lo start up organizzativo e promozionale del progetto si stima un budget di Euro 250 K.

Le risorse – anche per lo sviluppo degli articolati progetti ad esso collegati e collegabili – possono essere individuate principalmente tramite:

  • fondi strutturali europei (bandi Europa Creativa)
  • fondi strutturali europei (bandi Regione Lazio)
  • sponsor e partnership con imprese private

esperienze analoghe

Il riferimento più prossimo – con le dovute diversità in termini di specificità tematiche e di valore aggiunto proprie del “Made in Rome”, per molti aspetti originali ed esclusive – può essere rappresentato dal processo di tutela, valorizzazione e promozione del “Made in Italy” avviato dall’Istituto Tutela Produttori Italiani.

Vota il Made in Rome

Qui il link per Votare il progetto “Made in Rome”

il Progetto “Made in Rome” al casting delle Idee per Roma

casting Made in Rome

Mercoledì 28 maggio al Teatro Ambra alla Garbatella si è svolto – su iniziativa dell’Associazione “Capitale Roma” – il casting democratico e partecipativo delle idee-progetto alla ricerca dell’Idea Capitale da realizzare per Roma.

L’Arch. Dionisio Mariano Magni e Carlo D’Aloisio – in rappresentanza del Consorzio FaròArte – sono saliti sul palco per illustrare il valore, la visione e le potenzialità per la Città  e per il tessuto produttivo dell’Artigianato Artistico Romano del progetto per il “Made in Rome” …

L’idea-progetto per il “Made in Rome” è risultata tra le 10 più votate (sulle 34 presentate) dai 100 giurati del casting e quindi selezionata per essere promossa nei territori nei prossimi mesi, con eventi ed iniziative al fine di raccogliere il più ampio possibile consenso tra i Cittadini.

Carlo d'Aloisio al casting

L’idea vincente del casting – ossia quella che raccoglierà il maggior numero di voti – sarà pubblicizzata, presentata e celebrata in un grande evento romano e soprattutto – forte del Capitale dei consensi raccolti – sarà naturalmente sostenuta per la sua realizzazione anche con l’apporto di risorse tecniche, relazionali e professionali che l’Associazione “Capitale Roma” sarà in grado di mettere a disposizione, al fine di acquisire sostegni e finanziamenti, pubblici e privati.

Sostenere il Progetto per il “Made in Rome” vuol dire attivare il Marchio Democratico per la Tutela Culturale, la Valorizzazione Professionale e la Promozione Internazionale dell’Artigianato Artistico, Tipico e Tradizionale di Eccellenza !

L’obiettivo è che ciò avvenga attraverso un innovativo e rivoluzionario processo condiviso e partecipativo, per:
– coinvolgere e valorizzare i “Maestri Artigiani
– attivare e riqualificare i “Luoghi del Fare
– sviluppare e diffondere la “Comunicazione del Sapere

Il nostro Paese è un “tesoro” che nel mondo gode di un’esclusiva immagine di prestigio per la qualità e la creatività: il 99,7% della popolazione mondiale guarda all’Italia come ad un modello di bellezza e di stile. E Roma, la “Grande Bellezza” – per il suo ineguagliabile ed inimitabile palinsesto plurimillenario testimoniato dal patrimonio di Storia delle Arti e di Cultura Materiale – rappresenta l’apice di questa preziosità, di questa ricchezza, che da “solo antica” vogliamo divenga “anche futura”, il Rinascimento del Terzo Millennio.

VOTIAMO ed invitiamo a VOTARE amici e contatti per il “Made in Rome” come Idea Capitale per Roma !

Qui il link per Votare il progetto “Made in Rome”

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Votare è semplice, basta inserire la propria mail Qui
e quando arriva la mail di verifica, confermare il voto per renderlo valido.

Gemellaggio ideale tra Roma e Firenze nello spirito dei progetti di Michelangelo

Michelangelo Roma Firenze

Il marchio democratico “Made in Rome” – promosso dal Consorzio FaròArte, quale espressione organizzata dell’Artigianato Artistico di Eccellenza, aderente alla ConfArtigianato Imprese Roma – è presente alla 78^ Mostra Internazionale dell’Artigianato di Firenze, proponendo una selezione di Opere creative, significative della straordinaria qualità manuale e dell’elevata raffinatezza estetica dei Maestri Artigiani Romani.

Tra queste, le Opere delle Botteghe Artigiane Artistiche di Carlo Meloni, di Giovanni Zanon, dei Fratelli Pascucci, dei ceramisti di “Creart”, accanto al sapiente e leggero lavoro delle mani femminili della sartoria di Rita Zaralli per la stilista Francesca Liberatore ed ai gioielli in filo d’oro al tombolo di Maria Di Benedetto, si distinguono l’opera giovane ma possente dello scultore Jacopo Mandich e la ricercata rievocativa forma di comunicazione di “Insegne Antiche “, insieme a quella del piano di comunicazione del patrimonio culturale nazionale “Mirabilia” concepito dalla “Poliedro”.

Questo armonico ensamble di interpretazioni diverse della stessa sapiente, antica e colta espressione artistica artigianale romana, vuole rappresentare un doveroso omaggio alla Città di Firenze, arricchendolo e significandolo con l’esposizione di due inedite tavole dell’Arch. Giancarlo Micheli: le viste di Roma e di Firenze nel 1500”.

Si tratta di due distinte scientifiche ricostruzioni prospettiche elaborate attraverso la rilettura dei progetti del sommo Michelangelo, che scaturiscono dalla sua tragedia personale vissuta nella circostanza della sconfitta della Repubblica di Firenze ed alla restaurazione Medicea avvenuta con l’apporto dell’esercito di Carlo V (percorso ben tratteggiato da Giulio Carlo Argan nella sua “Storia di Michelangelo Architetto”).

Sulle mura disegnate nella tavola di Firenze, sono stati ricostruiti i progetti dei bastioni Michelangioleschi, ritenuti dai più “improbabili e utopici”, ma che nel disegno stesso si dimostrano all’opposto, concreti e realizzabili.

Del resto Michelangelo non avrebbe potuto progettare “opere impossibili” stante la sua carica ufficiale di responsabile per la difesa delle mura di Firenze ed avendo devoluto egli stesso i propri risparmi per l’impresa.

Roma accoglie l’ansia di Michelangelo – soffocata dalla sconfitta di Firenze – portando entrambe ad un livello superiore, espressosi nell’impegno per la ristrutturazione urbana della Città con Opere tuttora portanti, come il Campidoglio, Porta Pia, Palazzo Farnese, San Giovanni dei Fiorentini (progettata ma non realizzata), fino all’apice del suo impegno nell’edificazione della Cupola di San Pietro.

Che il Rinascimento nel suo splendore e nelle sue tragedie abbia potuto accomunare due Città come Firenze e Roma attraverso una straordinaria fioritura dell’Arte è dovuto all’impegno di straordinari artisti, dei quali Michelangelo ne esprime la massima sintesi del pensiero classico ed umanistico.

Potrà mai accadere che, ora come allora, le forze della cultura e maggiormente dell’intelletto possano riaccendere quest’ardore Michelangiolesco in cui realizzare una nuova osmosi tra Roma e Firenze ?

Le tavole prospettiche delle vedute Michelangiolesche di Firenze e Roma – esposte alla 78^ Mostra internazionale dell’Artigianato – non nascondono questa aspirazione.

la “Grande Bellezza” del “Made in Rome” alla 78^ Mostra Internazionale dell’Artigianato di Firenze

Grande Bellezza

Il “Consorzio di Artigianato Artistico FaròArte” – espressione organizzata della ConfArtigianato Imprese Roma – è stato invitato dalla Regione Lazio ad esporre alla 78^ Mostra Internazionale dell’Artigianato in programma a Firenze (Fortezza da Basso dal 24 Aprile al 1 Maggio 2014 – www.mostraartigianato.it – stand C4) nel contesto del padiglione “Lazio” – quale regione italiana quest’anno celebrata nell’ambito dell’evento – per rappresentare l’eccellenza dell’artigianato artistico romano e promuovere il progetto di internazionalizzazione del “Made in Rome” nel mondo.

Il “Made in Rome” vuole infatti rappresentare il marchio democratico – espressione condivisa e partecipata delle straordinarie capacità creative del territorio romano – per favorire la tutela culturale, la valorizzazione professionale e la promozione internazionale dell’artigianato artistico, tipico e tradizionale di eccellenza dell’ «Urbs Aeterna Caput Mundi».

I «Maestri Artigiani», i «Luoghi del Fare», la «Comunicazione del Sapere» del «Made in Rome» sono testimonianza viva della «Grande Ricchezza» di un patrimonio storico e culturale unico al mondo per bellezza, conoscenza, esperienza, sensibilità, creatività, sapienza, … risorsa autentica ed esclusiva per promuovere e celebrare la vera immagine identitaria della «Roma» di ieri, di oggi, di domani.